09 giugno 2005
Plaxo: restiamo in contatto

Di Fabio Montuori - Ingegnere elettronico

Quando salutiamo una persona conosciuta, magari incontrata per caso, che non vedevamo da tempo, siamo portati a chiedere i suoi riferimenti, nuovi per noi: dove abita, che cosa fa, che numero di telefono ha, la sua e-mail e, per i più evoluti, il nick Skype o di un Instant Messenger. Spesso la risposta che accompagna il foglietto con i dati è un laconico "inviami i tuoi riferimenti via e-mail". È infatti piuttosto usuale e sta entrando nei modi comuni l'atto di scambiarsi i biglietti da visita attraverso l'e-mail. Gli entusiasti del Bluetooth si trasmettono le vcard via cellulare, ma in questo caso parliamo ancora di una nicchia. In ogni caso, l'esigenza di "restare in contatto" può essere rappresentata dalla crescita delle rubriche personali, sempre più ricche di riferimenti e sempre più presenti nei vari dispositivi elettronici, computer, palmare, cellulare, e cartacei come l'intramontabile agenda. L'aumento dell'esigenza di rimanere in contatto, con clienti e fornitori, si registra anche in azienda, sia per l'aumento delle possibilità di comunicazione sia perché l'aprirsi dei mercati porta facilmente alla realizzazione di una "rete" di contatti che può validamente supportare attività di ascolto e di sondaggio della clientela, sfruttare un migliore time-to-market, realizzare l'up-selling e il cross-selling, realizzare in buona sostanza tutte le "porcherie" che avete letto nei libri di marketing.
Non sono tutte rose e fiori: l'invecchiamento dei dati di una rubrica, sia essa personale, con pochi nomi, o aziendale con centinaia di migliaia di contatti, è assai precoce e colpisce non meno del 30% dei contatti. Se state pensando di chiamare o scrivere a un vostro amico che non sentite da tempo, avete una probabilità su tre di non trovarlo più a quel numero o di vedervi tornare indietro l'e-mail.
Il fenomeno riveste una qualche importanza se i numeri si riferiscono a una rubrica aziendale, magari in procinto di essere utilizzata per una campagna di e-mail marketing o per un'iniziativa di marketing diretto telefonico. Gli errori in questo caso sono sicuramente, oltre che un costo, una mancata opportunità di guadagno. L'idea che di un buon cliente non si posseggano più i riferimenti può sembrare balzana, eppure i dati relativi alla qualità delle liste di e-mail utilizzate per le campagne marketing parlano chiaro: i professionisti dell'e-mail marketing non possono fare a meno di osservare un fenomeno di invecchiamento precoce delle e-mail dovuto sia alla facilità con cui è possibile crearsi nuovi account, sia per la necessità di cambiarli laddove le caselle corrispondenti vengano invase da una pioggia di spam. Il paradosso è servito: aumentano le disponibilità di indirizzi e-mail, quindi aumenta la possibilità di fare e-mail marketing, aumenta lo spam, invecchiano precocemente gli indirizzi e-mail. Risultato: degrada la qualità della nostra (mendace) rubrica e dunque l'efficacia dei nostri contatti.


Esiste una soluzione tecnologica a questo problema, possibilmente a basso costo? La risposta, come spesso accade in tempi moderni, è sì. Sono nate negli ultimi anni applicazioni software appositamente studiate per mantenere aggiornata la rubrica dei propri contatti, possiamo definirli Contact List Updater (CLU) che sfruttano il principio di richiedere periodicamente alle persone presenti nella lista di aggiornare i propri dati o, volendo, di rimuoverli dalla rubrica. Se l'indirizzo è sbagliato, il software ne tiene traccia e vi consente o di eliminare definitivamente i contatti o di tentare un recupero modificandolo.
Il prodotto software leader in questo settore è GoodContacts della società omonima che si è evoluto grazie anche alla crescita dei social network (http://godado.it/about/marketing/linkedin.html), la società è stata infatti acquisita da Reunion.com una delle più popolose reti sociali americane che sfrutta il principio del CLU per mantenere in contatto i propri utenti. Tuttavia un vero salto di qualità in questo settore è stato fatto da un'altra giovane e dinamica azienda americana di nome Plaxo e dal software omonimo che di fatto aggiunge una peculiarità fondamentale ai software di tipo CLU: la tecnologia Peer-to-Peer. In sostanza se con Napster, WinMx, Emule, DirectConnect si scambiano file, con Plaxo ci si scambia il proprio biglietto da visita. In questo modo Plaxo realizza una modalità sincrona di aggiornamento dei dati diventando il primo software per scambiarsi i biglietti da visita e per mantenere aggiornate le nostre rubriche e quelle dei nostri contatti.



di Fabio Montuori
geppo@webmail.it

Ingegnere elettronico prestato al marketing (e poi restituito), ha fatto dell'informatica più che un lavoro una passione. Si occupa di tutto ciò che riguarda la rete fin dal 1994. Oggi è consulente in Value Team società IT del gruppo Value Partners.
Riceve volentieri commenti e critiche all'indirizzo: geppo@webmail.it
Il profilo di Fabio Montuori su Linkedin. (https://www.linkedin.com/profile?viewProfile=&key=61740).


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