19 gennaio 2005
MSN, il dopo-Google...

Come è noto a molti, da pochi mesi MSN ha rilasciato la versione beta del proprio motore di ricerca. Questo evento era atteso da molto tempo, dal momento che solo i più distratti erano e sono ancora convinti che MSN non voglia giocare un ruolo da protagonista nel mondo degli spider.

Oggi, quando si parla di SEO (Search Engine Optimization) si parla di Google: essere primi nei motori di ricerca significa 'essere primi in Google'; essere ben posizionati significa 'essere ben posizionati in Google'. Cinque anni fa le cose stavano ben diversamente; Google era solo un'idea di due brillanti studenti americani ed essere presenti in Internet con il proprio sito significava essere presenti su Altavista. Oggi quasi nessuno si occupa di Altavista; la sua scelta 'strategica' (sic) di 'portalizzarsi' invece di migliorare e potenziare il proprio spider è stata completamente fallimentare. Cinque anni fa tutti pensavano che IL motore di ricerca fosse Altavista e che sempre lo sarebbe stato; oggi tutti (o quasi) pensano che Il motore di ricerca sia Google. Dobbiamo in primis ricordare il fatto che, se è vero che il 90% dei nuovi utenti di un sito provengono da un motore di ricerca, è anche vero che Google non rappresenta il 100% di questo 90%; le statistiche sono varie e differiscono da paese a paese, ma possiamo ragionevolmente affermare che gli accessi di Google rappresentano circa il 70% di tutti gli accessi dai motori di ricerca. Si tratta senza dubbio di dati molto importanti e che dimostrano l'importanza che Google ancora ha come distributore e 'fornitore' di accessi; detto questo, chi opera in Internet da qualche tempo sa bene che nulla è eterno, che siti apparentemente 'invincibili' sono miseramente falliti e che siti di nicchia sono diventati poi universalmente conosciuti; per quanto possa sembrare strano, prevedere l'andamento del mondo dei search engines non è affatto difficile.

MSN è stato sino ad ora 'dormiente', ovverosia non ha affatto espresso tutto il potenziale, tecnologico, commerciale e pubblicitario, di cui era capace già cinque anni fa; MSN, in sostanza, non si è posto come un punto di riferimento nel mondo dei motori di ricerca, si è anzi sempre appoggiato a tecnologie terze. I motivi di questa 'strategia' non sono facilmente individuabili; senza dubbio lo stesso Bill Gates non sarà ricordato per la sua lungimiranza in quanto al Web e sono ben note sue dichiarazioni di qualche anno fa totalmente smentite dai fatti; forse un motivo concreto era il desiderio di non incappare in problemi di anti-trust anche nel mondo dell'on-line, essendo già molto occupati nel mondo dell'off-line. Detto questo, è evidente che oggi l'atteggiamento di Microsoft è molto differente da quello di pochi anni fa; fallito il tentativo più o meno esplicito di comprare Google prima dell’IPO, MSN ha deciso di darsi da fare sul serio.

Ora MSN ha deciso di dare vita a un motore di ricerca completamente autonomo, sfruttando le proprie vastissime potenzialità tecnologiche (persone che sanno come costruire uno spider efficiente). Se osserviamo quello che è accaduto con Explorer per quanto riguarda i prodotti off-line, e quello che è accaduto con Hotmail e MSN Messanger per quanto riguarda i prodotti on-line, possiamo facilmente prevedere che la search di MSN avrà un enorme successo; questo successo sarà dovuto principalmente a tre fattori.

  1) Google è oggi il motore di ricerca leader in tutto il mondo; tra i tanti aspetti positivi che questo comporta per Google stesso, ve n'è uno che senza dubbio non lo è. La faccenda è molto semplice: Google, come tutti i motori di ricerca, ha delle 'regole' per spiderare, indicizzare le pagine web; Google si è distino dai precedenti motori di ricerca (in primis, Altavista) perchè è riuscito a creare un algoritmo che eliminasse il più possibile la considerazione dei fattori 'on the page', tipicamente tag etc., spuntando così gli strumenti di spamindexing utilizzati sino a quel momento; la più grande rivoluzione di Google è stata senza dubbio l'introduzione della valutazione dei link (soprattutto gli inbound link, i link in entrata). L'idea era molto semplice: attribuire un peso alla pagina che fosse allo stesso tempo indicativo della sua qualità e che non potesse essere arbitrariamente modificato dai webmaster; la teoria era eccellente, ma nella pratica le cose non sono andate proprio come previsto. Da qualche mese e ogni settimana sempre di più, dai forum e dalle comunità si levano alte le critiche sulla qualità dei risultati di ricerca di Google; nel mirino dei 'puristi' o di chi rimpiange la precedente qualità dei risultati di ricerca di Google ci sono tutti quei siti che, pur non avendo un contenuto editoriale proprio, sono posizionati molto bene, dal momento che godono di numerosi link in entrata (inbound links) e che hanno delle pagine con contenuti attinenti alle keyword degli url e alle keyword con le quali sono linkate. Google cerca ogni giorno di eliminare dai propri indici queste pagine e questi siti, ma è sempre più difficile e per due motivi: in primis queste pagine sono effettivamente coerenti con i criteri di indicizzazione e di posizionamento di Google (ed è quindi difficile eliminarle o penalizzarle 'automaticamente'; in secondo luogo, per usare una similitudine facilmente comprensibile, gli evasori fiscali sono sempre di più dei finanzieri e quindi per ogni sito che viene individuato e penalizzato ce ne sono altri quattro o cinque che nascono e così via. Google ha stabilito che i link in entrata sono la variabile più importate per giudicare della 'bontà' di un sito. Sono nati decine di siti che 'vendono' link e sono pochi i siti che non fanno scambio link per il solo scopo di accrescere il peso del proprio sito o che fanno, anche non ufficialmente, link-commerce.
In sostanza, il desiderio di tutti i webmaster del mondo di essere presenti in Google, rendendolo il più grande motore di ricerca, ha paradossalmente danneggiato Google stesso alterandone gli indici di qualità che lo avevano portato ad essere classificato come il migliore motore di ricerca.

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