15 febbraio 2005
Latent Semantic Indexing. Il motore di ricerca ideale?

- PRIMA PARTE -

Internet sarebbe immaginabile senza market place; sarebbe immaginabile senza e-mall; anche senza siti porno sarebbe immaginabile; ma Internet non sarebbe immaginabile senza motori di ricerca. Tutti utilizzano i motori di ricerca; più del 90% degli user, durante una sessione di navigazione, utilizza i motori di ricerca e tutti i responsabili di siti web, dai webmaster di siti minuscoli ai direttori di grandi portali, sanno bene che il loro traffico, la loro clientela (da un punto di vista commerciale) sarebbero decimati se non esistessero i nuovi utenti provenienti dai motori di ricerca.

Nei racconti fantascientifici di qualche decennio fa, si ipotizzavano navicelle spaziali 'casalinghe', autostrade sopraelevate di centinaia di metri dal suolo della città, sistemi di teletrasporto, di 'navigazione' nel tempo etc. Nessuno di questi autori ha mai però pensato a quella che è stata veramente la rivoluzione della fine dello scorso millennio: la possibilità di accedere a informazioni sino a pochi anni o pochi mesi prima irraggiungibili; la possibilità di essere collegati e di comunicare contemporaneamente in tutto il mondo istantaneamente: in sostanza, nessuno aveva previsto Internet, o, anche quando Internet già 'funzionava' sotto forma di 'Arpanet', nessuno ne aveva individuato la rivoluzionarietà.

L'archiviazione dei documenti attraverso la CDD

I motori di ricerca sono il 'cuore' della rivoluzione di Internet. Tutti gli 'attori' attuali della net economy sono trentenni che vent'anni fa frequentavano le biblioteche di paese o delle città per 'fare le ricerche'. L'unico strumento, oltre all'esperienza di una bibliotecaria volenterosa e spesso incapace, era la CDD: Classificazione Decimale Dewey. Secondo questo sistema di archiviazione dei documenti (e quindi dei libri), il 'mondo' è diviso in centesimi, 100: Filosofia, 200: Religione, 300 Scienze sociali, 400: Linguaggio, 500: Scienze naturali e matematica etc. etc. Con tutto il rispetto per questa classificazione, ancora oggi utilizzata in tutte le biblioteche del mondo, si tratta di un sistema di archiviazione veramente elementare e poco utile e per un semplice motivo: gli interessi degli uomini sono spesso 'particolari' e raramente 'generali'. L'interesse per il personaggio della Badessa di Castro è più forte, più determinante di quello per la 'letteratura francese del'800'; l'interesse per la logica aristotelica lo è più di quello della filosofia 'in generale'; ma se, ancora oggi andate in una qualsiasi biblioteca, anche di una grande città, troverete non con poche difficoltà i libri che parlano, che citano, che fanno riferimento alla Badessa di Castro o che parlano, citano, che fanno riferimento ai sillogismi aristotelici. Come cent'anni fa, bisognerà districarsi nella CDD e cercare di 'indurre' dove potranno essere presenti i libri che parlano dell'argomento di nostro interesse. Il bello è che spesso li si ha sotto mano, di fronte a noi nello scaffale, ma non possiamo sapere se contengono il nostro prezioso contenuto. Dovremmo spulciarli tutti, affidarci al sommario, all'indice, all'elenco delle citazioni, etc. Un lavoro immane, tanto più difficile quanto più è particolareggiata la nostra ricerca (e quindi interessante) e quanto più è ampio il numero di testo che abbiamo a disposizione.

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