18 aprile 2005
Paolo Vanossi spiega il successo di Tradedoubler

Federico Riva 1. Quando nasce TD?
Paolo Vanossi Nasce a Stoccolma nell'agosto del 1999 su iniziativa di due giovani imprenditori locali: Felix Hagnö e Martin Lorentzon.

FR 2. Quando nasce TD in Italia?
PV Nel Marzo del 2000 (abbiamo appena compiuto 5 anni).

FR 3. Sono stati appena pubblicati i dati relativi all'esercizio 2004. Puoi darci lo scorporo della situazione italiana?
PV L'Italia è oggi uno dei quattro maggiori mercati europei, con un fatturato 2004 attorno ai 3 milioni di euro e una redditività lorda superiore al 25%.
Follow1: Quali sono i tre mercati europei che vanno meglio dell'Italia?
PV Non ho detto che l'Italia è il quarto mercato, ma che è uno dei quattro maggiori mercati. Non aggiungo altro.
Follow2: Perché TD non aggredisce un mercato ricco come quello statunitense?
PV Non è da escludere che lo faccia entro la prima metà del 2006.
FR 4. Che cosa puoi dire che TD abbia portato in Italia che prima non c'era?
PV Abbiamo portato un servizio unico che anche oggi nessun altro operatore è in grado di fornire. Abbiamo saputo unire tecnologia, network e consulenza riuscendo a fornire un servizio di eccellenza. Credo inoltre di poter dire che è stata TradeDoubler in Italia a spianare la strada al concetto del marketing basato su performance.
Follow1: Pensi che oltre a Zanox ci saranno altre società, come Commission Junction, che punteranno al mercato italiano?Tu hai sentito qualcosa a riguardo?
PV Si, sono convinto che dato il potenziale del mercato, entreranno altri competitor di qui a qualche mese.
FR 5. Quanti sono i vostri affiliati/editori?
Oltre 30000 solo in Italia e più di mezzo milione in tutta Europa.
Follow1: conoscendo per esperienza i programmi di affiliazione, so che spesso il 90% del fatturato è generato dal 10% degli affiliati; questo vale anche per TD?
PV Di solito si parla di un 80/20, che più o meno corrisponde anche alla nostra esperienza.
FR 6. Quanti i merchant attivi e quanti quelli che avete servito dalla fondazione?
PV Oggi abbiamo oltre 80 società clienti in Italia e circa 1000 in tutta Europa.
Follow1: Quando vi rivolgete al cliente, qual è la primissima preoccupazione che riscontrate?
PV Non parlerei di preoccupazione. La maggior parte dei potenziali clienti conosce già TradeDoubler e sa con quali società lavoriamo. Si riscontra piuttosto un forte interesse a capire che tipo di risultati potranno ottenere.
Follow2: la soluzione del ppa è solitamente proposta da voi oppure è il cliente a richiederla?
PV Dipende dal cliente. Se si tratta di un marchio riconosciuto, con un servizio/prodotto di eccelenza siamo però noi a consigliare di lavorare sul venduto, che peraltro garantisce sia a noi che agli editori margini maggiori.
Ogni cliente comunque è un caso a sé...
FR 7. Che cosa pensi dello stato di salute dell'e-commerce in Italia?
PV Direi che tutti gli indicatori fotografano un settore solido e in forte crescita. Per TradeDoubler il 2004 ha visto più che triplicare sia il numero di vendite generate per i nostri clienti, che il relativo fatturato. A trainare tutto il settore sono soprattutto turismo e finanza, ma stanno emergendo con sempre più forza anche nuovi segmenti. L'ingresso di marchi di primaria importanza e la sempre maggiore maturità dell'utenza spiegano secondo me questo trend.
Follow1: il volume di tradedoubler è triplicato, ma non quello dell'e-commerce italiano. In Italia c'è una penetrazione delle carte di credito di 1/6 rispetto agli U.s.a. e inferiore a tutti gli altri paesi europei. Secondo te perché la carta di credito(motore dell'e-commerce) è così poco diffusa e soprattutto poco utilizzata in Italia? Sono domande che attengono più a un ricercatore di mercato, ma vorrei il tuo parere su questo punto.
PV La risposta è abbastanza complessa. L'Italia presenta più anomalie. A quella che segnali tu aggiungerei ad esempio la scarsa tradizione in fatto di vendita a distanza. Si tratta di fattori fortemente limitanti, ma come sappiamo esistono più soluzioni possibili per chi vende. Molto interessante è ad esempio l'interazione tra on e offline (vedi l'esempio recente di Computer Discount che salta il passaggio del pagamento e della consegna, puntanto direttamente sul punto vendita).

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