30 maggio 2005
Intervista ad Edmondo Lucchi, Responsabile del Dipartimento New Media Internet di Eurisko.


Dal 1997, oltre alle attività di ricerca ad hoc per gli operatori e gli editori di internet, ogni sei mesi fa il punto sullo scenario dell'utenza di internet in Italia con la rilevazione quantitativa New Media Internet (indagine personale di 1.000 interviste sull'utenza di internet).
Dal 2000 conduce il panel di webmeasure Audinet Sinottica, per la misurazione delle audience dei siti web.


Federico Riva 1. Da anni ti occupi di internet, non come player, ma avendo un contatto strettissimo con i player pi~ importanti; che cosa pensi che sia cambiato nelle percezione e nell'utilizzo che gli utenti hanno del web negli ultimi anni?
Edmondo Lucchi Parliamo dell'utilizzo. Il nucleo profondo della logica di fruizione di internet è costante negli anni: comunicazione asincrona (e-mail) e fruizione informativa finalizzata (web), tanto più valorizzata quanto più al servizio della vita "reale". Questa è già una prima importante dinamica: negli anni internet è diventato sempre meno "virtuale" e sempre più "reale", cioè legato alla vita quotidiana, concreta. Per estremizzare, se una volta era un po' un giocattolo autocentrato per informatici o per accademici, oggi è una delle principali interfacce della vita sociale, soprattutto per i segmenti giovani e adulti, professionali.
Poi ci sono anche dinamiche più complesse. Nell'evoluzione degli utilizzi ci sono due forze contrastanti. Una prima grande forza in gioco è l'ingresso di sempre nuove fasce di utenti, progressivamente meno qualificati sia a livello socioculturale sia a livello di competenze tecniche. Insomma utenti di profilo medio e un po' imbranati. Però, man mano che un web surfer usa internet diventa più bravo, comincia a capire le logiche ambientali e a fidarsi delle sue opportunità, cosicché arricchisce sempre più il proprio palinsesto di utilizzo.
Queste due forze dinamiche sono in opposizione fra di loro. La prima forza deprime la qualità media della fruizione. La seconda tende invece ad esaltarla.
In passato tendeva a vincere - anche se di poco - la forza depressiva. Da una anno a questa parte la dinamica evolutiva sta invece prevalendo, soprattutto grazie all'aumento della velocità di navigazione.

A livello di atteggiamenti, il rapporto con internet si è molto normalizzato. Le grandi paure e i grandi entusiasmi nei confronti della Rete, sono in realtà un prodotto dei media che devono fare notizia. Gli utenti oggi sono al contempo sia più tranquilli sia più disincantati.
Per chi lo usa internet non è certo il migliore dei mondi possibili, o un'opportunità di palingenesi sociale/ culturale.
Mentre è vero che Internet è sempre più una "condizione di cittadinanza": in molti segmenti sociali se non hai internet sei tagliato fuori.


FR 2. Quando avete cominciato a inserire Internet fra i medium che analizzate costantemente?
EL Dal 1996- 1997.

FR 3. Dopo lo sboom post bolla speculativa, come pensi che abbiano reagito le web company e quali siti secondo te sono stati più lungimiranti?
EL Ciò che è successo è stato sotto gli occhi di tutti. Sono stati presi in mano i bilanci, ed è cominciato il "gioco della torre". Sono scomparsi i "guru" e i "farfalloni", ed è venuta l'ora dei pazienti "mezze maniche" di internet. Gente che ha dovuto lavorare con quello che c'era (poco), nella speranza che la depressione passasse, e le potenzialità di internet trovassero modo di esprimersi veramente.
Difficile poi dire chi è stato più lungimirante. La lungimiranza è una delle merci più rare in tutti i mercati che conosco. Si decide quasi sempre con un orizzonte temporale annuale: non mi sembra proprio un "guardar lontano". Comunque è sempre difficile valutare la lungimiranza delle scelte recenti: bisognerebbe conoscere il futuro. Se valutiamo la lungimiranza in base al presente, si dovrebbe rispondere che i motori di ricerca sono stati i più lungimiranti.


FR 4. Quale pensi che sia la differenza fra il web italiano e quello degli Usa o della Gran Bretagna (per quanto concerne gli utenti).
EL Sono due situazioni molto diverse. E' difficile paragonarsi con gli USA: è un paese fatto di grandi distanze, e fin dalla nascita ha dovuto costruire strumenti per colonizzare un territorio selvaggio (pensiamo ai cowboy che acquistavano le vasche da bagno sui cataloghi postali… ). Anche solo per questa ragione il vissuto sociale è strutturalmente più favorevole all'ambiente internet.
Il paragone con l'UK è più stimolante: il paese ha una dimensione umana ed economica non troppo diversa dalla nostra. Perché sono così avanti rispetto a noi nella relazione con internet ?
Elenco rapidamente e "alla spicciolata" le aree di riflessione che bisognerebbe coprire per cogliere i principali fattori di differenza:
- lingua inglese e appartenenza all'area anglosassone
- struttura industriale con aziende di maggiori dimensioni e fortissimo ruolo del terziario
- apertura maggiore alla dimensione internazionale (retaggio dell'impero e del ruolo finanziario globale)
- maggiore "capitale sociale"
- relazioni sociali impostate su un livello di formalità e di impersonalità maggiore
- ruolo relativamente minore della telefonia cellulare
- istituzioni democratiche ed economiche più antiche e metabolizzate
- maggior proiezione verso l'informatica e un generale approccio più pragmatico e concreto alla cultura
- maggior quota di popolazione in condizione lavorativa (in particolare quella femminile)
- sistema distributivo meno polverizzato
- mercato pubblicitario di maggiori dimensioni e meno televisiocentrico
- sistema politico, economico e sociale più innovativo e meno condizionato dalla paura di perdere le proprie rendite di posizione.

Ammetto di non essere in grado di coprire con dati e prove concrete tutte queste tematiche. Ma a costo di apparire un pò approssimativo, ho elencato le principali ipotesi da considerare per impostare una discussione completa. La mia impressione è tutti o quasi questi aspetti abbiano la loro importanza nello spiegare una differenza così macroscopica.


FR 5. Recentemente hai condotto un’indagine per Yahoo in merito alla vendita di web advertising in Italia. Secondo te qual è la situazione attuale? In che fase ci troviamo?
EL Dal punto di vista del ruolo di internet nelle attività di comunicazione degli investitori pubblicitari, siamo ancora all'inizio. Direi che gli stessi fattori (carenze?) che tendono a ridurre il ruolo di internet presso la popolazione, finiscono per deprimere anche il suo ruolo tra i vari media pubblicitari (anche se il loro peso è differente).

FR 6. Qual è a tuo parere il motivo principale per cui le grandi società non investono massicciamente in web advertising?
EL Queste carenze impediscono di creare "esperienza" d'uso del web advertising, e senza esperienze concrete non si può attivare un consapevole processo di attribuzione di valore da parte delle aziende nei confronti della comunicazione pubblicitaria on-line.


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