08 ottobre 2004
Domain MKTG: le estensioni dei nomi a dominio

I domini nazionali e quelli nazionali 'internazionalizzati'

Ogni nazione, per quanto piccola, ha la sua estensione di dominio di primo livello; .it per l'Italia, .de per la Germania, .fr per la Francia, .jp o .co.jp per il Giappone e così via. E' bene sottolineare che, in quasi tutti i casi, per registrare un dominio nazionale come i suddetti bisogna averne la cittadinanza (come privati) o avere la sede in quel determinato paese; in sostanza, un francese non può acquistare un dominio .it e un italiano non può acquistare un dominio .fr. Ci sono addirittura nazioni, come la Spagna, dove le restrizioni sono maggiori e certamente eccessive e dove non è possibile registrare nomi di dominio commerciali che non siano registrati anche alla camera di commercio.

Esistono però anche dei domini nazionali 'fasulli'; in sostanza si tratta di estensioni che non hanno effettivamente a che fare con la nazionalità del sito che ha quella estensione. Molte di queste estensioni hanno avuto un grande successo per il loro significato 'casuale'; noto a tutti è il dominio .tv, utilizzato anche in Italia da molte trasmissioni televisive, si tratta di un dominio che ha a che fare con una minuscola isola del pacifico meridionale molto meno conosciuta della relativa estensione di top country domain : 'isola di Tuvalu'. Questi domini sono nazionali de iure ma internazionali de facto; il loro utilizzo è abbastanza diffuso ma di fatto, proprio per la loro origine 'ambigua' e per il fatto di essere dei domini nazionali 'interazionalizzati', non attribuiscono alle società che li acquistano una grande rispettabilità. Spesso si tratta di domini che vengono utilizzati semplicemente perché sono disponibili termini molto popolari e 'fruttuosi' che possono essere utili per una buona indicizzazione nei motori di ricerca.

I domini nazionali fasulli

Molti sanno che cosa sono i domini di terzo livello. Ma pochi sanno che questi domini vengono spesso venduti come se fossero dei domini di secondo livello. I domini di secondo livello sono i classici domini tipo www.amazon.com, www.godado.it. Per ciascun dominio di primo livello (.com, .it, .net etc.) ci possono essere milioni di domini di secondo livello - purché contengano solo lettere (non accentate), numeri e trattini (-) - e non siano più lunghi di 67 caratteri (compreso il punto (.) e le lettere dell'estensione. Allo stesso modo, per ogni dominio di secondo livello possono esserci milioni di domini di terzo livello; un dominio di terzo livello è questo: http://musica.godado.it, oppure http://messenger.msn.com. Una volta che si dispone di un dominio di secondo livello (come www.godado.it) è possibile attivare infiniti domini di terzo livello (http://suonerie.godado.it, http://arredamento.godado.it, http://sport.godado.it etc). Fin qui tutto regolare. Esistono però delle società che vendono dei domini di terzo livello come se fossero dei domini di secondo livello; in questo caso non esiste un'organizzazione (come può essere la registration authority italiana per i domini .it) che accetta le iscrizioni dei domini, ma esiste una società o un privato che vende i domini di terzo livello del proprio dominio di secondo livello. Uno dei casi più diffusi è quello del dominio .uk.co. Questo non è un country top level domain, ma è già, per quanto possa apparire strano, un dominio di secondo livello; l'estensione .co è infatti appartenente alla nazione della Colombia e il dominio www.uk.co è un normalissimo dominio di secondo livello. Il dominio http://companyname.uk.co è quindi un dominio di terzo livello. A prescindere dal fatto che questi domini fasulli danno un'impressione di scarsa serietà alle società che li acquistano (uk.co non è co.uk!), c'è anche da sottolineare il fatto che chi li acquista non ha nessuna garanzia o tutela in merito. Infatti, se la società che ha acquistato il dominio uk.co fallisce o semplicemente decide di interrompere la sua attività in Internet, accade che tutti i domini di terzo livello a essa legata scompaiono con lei, senza che l'acquirente del dominio di terzo livello http://companyname.uk.co possa fare qualcosa per evitare di scomparire dal Web. Esistono società - anche in Italia - che hanno comprato domini di secondo livello di nomi di persona o di cognomi (come potrebbero essere: www.rossi.it, www.barbieri.it). Poi, queste società vendono i domini di terzo livello a mario.rossi.it, gianni.rossi.it etc. Lo stesso può essere fatto ovviamente con i nomi di persona: rossi.mario.it, barbieri.mario.it. Non si tratta di un cattivo servizio ma anche in questo caso l'acquirente del dominio di terzo livello deve sapere che, a parte una scrittura privata che ha con il titolare del dominio di secondo livello, non ha dalla sua parte nessuna garanzia e tutela della 'permanenza in vita' del proprio dominio e si sottopone quindi ai rischi succitati.


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