04 giugno 2001
Il banner è vivo e vegeto!

De coloribus disputandum est...

Per un banner, come per un sito, i colori sono fondamentali; anzi, potremmo dire che il colore, nella grafica di un banner, ha un'importanza maggiore che in un'intera pagina web. A un sito ci si arriva (attraverso un link, un motore di ricerca, un banner...!); da un banner... si parte. In sostanza, mentre un sito può essere poco gradevole e coerente dal punto di vista cromatico, ma fidelizzare il navigatore grazie ai contenuti, ai servizi etc, lo stesso non può dirsi di un banner. Un banner brutto non avrà mai un alto CTR e rappresenterà sempre una spesa inutile nella strategia di marketing di un sito.

I colori, in un banner, possono essere utilizzati per enfatizzare un messaggio, per porre il navigatore in una determinata attitude, per suscitare certe emozioni, per aumentare o diminuire il battito cardiaco...! Quando un colore o una combinazione di colori vengono utilizzati in maniera scorretta è facile che il messaggio del banner venga seriamente compromesso e che il target del banner stesso rimanga confuso. L'interpretazione di un colore dipende dalla fisiologia dell'occhio, dalla cultura e persino dalla professione di chi guarda. Bisogna infatti ricordare che il colore della regalità è il viola per la cultura europea in generale, mentre è l’arancione nei Paesi Bassi. In Cina la morte viene rappresentata con il colore bianco, mentre in Occidente con il nero. Si tratta di elementi da ricordare quando si decide di lanciare la campagna di un prodotto fortemente legata a un elemento o a una situazione simbolici.
Queste osservazioni debbono anche servire a ricordare che una campagna banner può essere adatta a un Paese, ma non a un altro e anche a una regione (o a un sito) ma non a un'altra. In uno dei prossimi numeri di E-commerce News avremo modo di approfondire la tematica dei colori nel Web, grazie a studi di psicolinguistica che Godado ha approfondito negli ultimi mesi.
Bisogna tenere infatti in considerazione anche dei parametri universali che eccedono la mera percezione culturale di un colore. Il viola, per esempio, è uno dei colori più difficili da discernere da parte dell'occhio umano perciò non è, in generale, una buona scelta per un banner. Il giallo, al contrario, è il primo colore che l'occhio umano riesce a individuare. Dunque, se si ha intenzione di attirare l'attenzione con un testo su uno sfondo nero o molto scuro, è conveniente utilizzare il colore giallo. Se si utilizza il colore giallo come sfondo è utile scegliere una sfumatura che non sia troppo stressante per l'occhio.

Al fine di ottenere una buona leggibilità del testo del banner, è conveniente utilizzare colori che producano un buon contrasto, ma non sempre con il contrasto migliore si ottiene un buon CTR. Per esempio, banner in sfondo bianco e scritta nera danno una buona leggibilità, ma uno scarso CTR a causa del colore bianco (generalmente poco attraente nei banner).
Come dicevamo prima, i colori sono molto legati anche alla professione del target cui il banner si rivolge. Il colore rosso è sconsigliabile per siti di finanza (dove il rosso è, notoriamente, simbolo di perdita) e per un pubblico interessato ad argomenti medici, dove il rosso significa sangue, ferimento e morte.
Il blu e il verde sono solitamente dei colori 'sicuri' in quanto suscitano sentimenti di sicurezza, professionalità, affidabilità, conservatorismo e tecnologia. C'è poi da considerare il fatto che il blu è generalmente il colore di default dei link nel Web e quindi una scritta in blu tende ad alzare il CTR di un banner.

L'importanza della 'location'

Fino a qualche tempo fa, era convinzione diffusa che il miglior posizionamento per un banner fosse in alto a sinistra in una pagina web, ma è stato ormai dimostrato che questa non è sempre la posizione ideale. I motivi di questo fatto sono principalmente due: se infatti è vero che la parte superiore di una pagina web è la prima a essere visualizzata, è altrettanto vero che difficilmente un navigatore clicca un banner prima di avere almeno scrollato la pagina visualizzata. L'occhio del navigatore legge da in alto a sinistra a in basso a destra, secondo un'ideale linea diagonale. Studi recenti hanno dimostrato che, per quanto riguarda i classici bottoni sponsor 120X60, la posizione in basso a destra è la migliore. Inoltre, col tempo si è ingenerato un effetto di bornout per i banner posizionati in alto a destra della pagina. Il navigatore 'navigato' sarebbe così portato a non 'vedere' nemmeno i banner pubblicizzati nelle classiche posizioni. Alcuni webmaster statunitensi hanno dimostrato che il CTR di un banner aumenta sensibilmente se posizionato nelle vicinanze di zone della pagina web dove i navigatori sono abituati a cliccare (vicino alla scrolling bar o a zone di scaricamento gratuito di software etc.).

Non solo CTR

La gran parte di questo numero di E-commerce News è stato dedicato all'enumerazione e all'approfondimento dei 'tips 'n' tricks' utili alla pubblicazione di un banner dal buon CTR. Quello che ci preme però di sottolineare è la non esclusività di questo coefficiente per valutare l'efficacia di una campagna banner. Se io pubblico un banner che promette un Montecristo N° 4 a chiunque clicchi sul banner, avrò certamente un alto CTR (per lo meno dai navigatori di sesso maschile...), ma se poi effettivamente non mantengo la mia promessa e magari mi occupo di tutto fuorché di sigari cubani, allora avrò solo danneggiato il mio sito. In uno dei prossimi numeri cercheremo di approfondire meglio questo argomento: quando si può dire che sia riuscita una campagna banner? E vedremo come il CTR, per quanto fattore insostituibile nella risposta a questa domanda, è solo una delle variabili da considerare.


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